8. CASTEL DE VIDE, MARVAO, ESTREMOZ, EVORA
Lunedì 7 agosto 2006:
La colazione all’hotel è all’altezza, con brioschione calde, prosciutto e tanto altro. Alle 9:30 io e Glo siamo alla guida/mappe mentre i nostri uomini sono in relax sul sedile posteriore. Dobbiamo solamente prendere la grande e dritta statalona IC3 che ci porterà direttamente a Castel de Vide peccato che non troviamo indicazioni per questa IC3 per quanto si ben segnalata nella nostra mappa! Cartine, computer e satellitari non ci aiutano e dopo un’ora di penoso avanti e indietro scopriamo che la strada è ancora in costruzione! Imbocchiamo così una misera strada comunale e passiamo nel più desolato entroterra collinare e dopo svariate ore, quando pensiamo di esserci persi tra le stradine di montagna ci appare come per magia l’indicazione di Castel de Vide. Son passate ben tre ore.
Il paesino sembra essere in sospensione tra il verde dei campi coltivati che lo circondano e soprattutto sembra essere fermato nel tempo! è famoso soprattutto per le sue acque termali e infatti c’è molta gente che riempie le bottiglie da portarsi a casa. Si respira un’aria molto retrò e c’è un senso di tranquillità e rilassatezza nei suoi abitanti e nelle costruzioni di mattoni. Passeggiamo un po’ e saliamo fino alla rocca. Anche qui il caldo si fa sentire cosicché ci fermiamo in un baretto in centro e qui ci sentiamo veramente trasportati negli anni cinquanta con la vecchina che ci serve le birre e i nostri adorati frizao limao accompagnati da olive e fave e ci fa il conto a carta e penna (Euro 3,30 in tutto!).
Prossima meta è Marvao col suo bel castello e parco verde ben curato e il camminamento lungo le mura. Anche qui il caldo è terribile tanto che pranziamo con un gelato.
Passiamo per Estremoz, la famosa città bianca detta così per i suoi marmi e ci fermiamo una mezz’oretta. Lungo il tragitto io e la Glo superiamo una decina di camion di bombeiros (pompieri) e tanto per passare il tempo mentre i ns. uomini pisolavano dietro, facevamo tanto di occhieggiamenti e saluti da birbantelle.. Purtroppo ad Estremoz assistiamo ad una serie di incendi che fanno levare delle alte volute di fumo all’orizzonte e col senno di poi quei ragazzotti andavano forse a rischiare le loro vite vista l’entità degli incendi
Nel tardo pomeriggio siamo ad Evora, la capitale dell’Alentejo, dove per non sbagliare pernottiamo all’hotel Ibis Evora appena fuori dalle mura della città, in Quinta da Tapada (tel. 351-266760700) comodo con parcheggio e camere con aria condizionata. Paghiamo 57,00 Eur la camera più 5,00 Eur di colazione a testa. Per cena decidiamo di scegliere dalla Lonely un ristorante tra i medi anziché gli economici e andiamo così alla Quarta Feira dove mangiamo divinamente antipasto di formaggio fuso, funghi, maiale nero, salame.. una cena con i fiocchi tanto che paghiamo volentieri il costo di 90,00 Eur in 4. Il centro di Evora by night è veramente suggestivo e pieno di luci che fanno risaltare le rovine romane. Questa cittadina è stata infatti fondata dai nostri antenati come si può vedere anche dal tempio romano con le colonne corinzie.